Per determinare la realizzabilità di un impianto di cogenerazione alimentato a fonte tradizionale, in sintesi occorre definire lo stato attuale della situazione dal punto di vista termico ed elettrico e prospettare un nuovo impianto che dovrà rispettare, con qualche margine, gli input che risulteranno tecnicamente ed economicamente all’acquisitore.
In genere si tratta di trovare un buon equilibrio tra produzione elettrica e termica in funzione delle esigenze dell’acquisitore e le caratteristiche della macchina.
Un discorso a parte meritano i motori e le turbine funzionanti a biomassa liquida in quanto le incentivazioni con tariffa omnicomprensiva o certificati verdi permettono, in buona sostanza, di prescindere dall’uso del calore e dalle necessità elettriche.
Per una fattibilità oculata il cliente deve essere in possesso di uno studio preliminare volto ad individuare quale che sia il tipo di macchina cogeneratrice e il range di taglia che interessa.
Questo lo si ottiene facendo vari business plan e confrontandoli e tenendo conto delle altre condizioni al contorno ( spazi, contesti ecc..)
In linea generale i cogeneratori classici sono i motori a gas e le turbine a gas.
La turbina offre i seguenti vantaggi e svantaggi:
Vantaggi: funzionamento continuo con rare fermate e rari allarmi, calore di alta qualità (solo fumi con temperature sull’intorno dei 500°C)
Svantaggi: soffre le fermate a causa dei forti shock termici, la potenza ed il rendimento sono molto condizionate dalla temperatura esterna e dalla altitudine.
Il motore offre i seguenti vantaggi e svantaggi:
Vantaggi: alto rendimento elettrico (+10-15% rispetto a un turbogas). Facilità di manutenzione. Soffre poco le fermate.
Svantaggi: è più soggetto a fermate e ad allarmi, ha calore erogabile a due temperature .Bassa temperatura circa 90 C° Alta temperatura (fumi ) dai 360 ai circa 500 °C.